REGGIO EMILIA – Ieri mattina alcuni esponenti di Lab AQ16 hanno occupato gli spazi degli ex Poliambulatori Ausl in Via Monte San Michele contro le “logiche di profitto che guidano le scelte del governo della città“. “Basta svendere patrimonio pubblico alla rendita, sottraiamo gli spazi alla speculazione finanziaria e restituiamoli alla città per immaginare e praticare insieme nuove forme di abitare sociale a Reggio Emilia”, così gli ‘attivisti per il diritto alla città’, hanno deciso di presentarsi all’asta degli ex Poliambulatori per fare la loro offerta.

Per presidiare la zona ed evitare disordini sono stati impegnati diverse auto e agenti della polizia locale, della municipale e i carabinieri.

Di fronte all’incessante svendita del patrimonio pubblico a vantaggio della speculazione immobiliare abbiamo deciso di agire una rottura, prendendo noi in mano il martelletto dell’asta, per dettare i termini di come gli spazi possono e devono essere adattati per vivere una città inclusiva e sostenibile – si legge nel comunicato di AQ16 – Per questo questa settimana gli ex Poliambulatori di via Monte San Michele 8 sono SOLD OUT! Rilanciamo la Campagna Per l’Abitare Sociale, che oggi prende casa all’interno degli ex Poliambulatori Ausl, da cui lanciamo un invito a tutta quella parte di cittadinanza che è interessata e disposta a cospirare e a costruire pensiero, relazioni, alleanze per invertire la rotta ed immaginare un nuovo abitare la città”.

Oggi la risposta della Direzione dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia, che precisa che “quell’edificio è stato messo in vendita, mediante asta pubblica e che i proventi contribuiranno al finanziamento per la realizzazione del padiglione MIRE, i cui lavori sono in corso“. Il PRU (Programma di recupero urbano) del Comune di Reggio Emilia prevede che l’immobile sia destinato a diventare un’area polifunzionale, residenziale, anche convenzionata, servizi e terziario. I servizi che erano ospitati in Via Monte San Michele sono stati tutti ricollocati nelle Case di Comunità, al servizio della cittadinanza.

“Il loro trasferimento – continua la nota – si rese necessario perché l’edifico di via Monte San Michele aveva bisogno di interventi di manutenzione significativi per garantire standard di sicurezza adeguati per i lavoratori ed i cittadini che  lo frequentavano. Si ricorda che le Case di Comunità nel Comune di Reggio Emilia sono in progressivo aumento, oltre alla Casa di Comunità Nord e all’ampliamento della Ovest, saranno realizzate la Casa di Comunità Est e la Casa di Comunità che avrà sede nell’edificio ex CPA in Viale Risorgimento.

Per queste ragioni l’Azienda, che ha sporto denuncia in merito all’occupazione ai Carabinieri di Reggio Emilia, fa appello affinché i locali vengano rilasciati immediatamente, non essendo al momento in condizioni di sicurezza (fra l’altro privi di acqua e luce e pertanto completamente inagibili).